Milano è la sua storia, la sua gente, i suoi monumenti, i suoi quartieri… ma anche i suoi mezzi pubblici!
Tram, bus e metro sono quasi una seconda casa e, anche se a volte li odiamo un po’, rimangono simboli sullo stile di vita milanese: cosa sarebbe la città senza le rotaie dei tram o quelle “M” su sfondo rosso disseminate per la città?
Per questo i prossimi Blog del Lunedì racconteranno il passato dei mezzi pubblici meneghini, con una buona dose di nostalgia, aneddoti e curiosità 😉
Tanto tempo fa, quando la metropolitana non esisteva ancora e l’ATM non era nemmeno stata fondata, Milano aveva già i suoi mezzi pubblici: mezzi che oggi definiremmo vintage e affascinanti, anche insoliti, ma che all’alba del XX secolo facevano parte della vita quotidiana dei milanesi.
Nel 1900 (non il secolo, ma l’anno esatto) a sferragliare per la linea Milano-Monza c’era una “creatura” alta quasi cinque metri e larga due, che pesava ben diciannove tonnellate e che sfrecciava fino a trenta chilometri orari: il suo nome era Tram Edison, della serie 405-414. Probabilmente questi numeri vi dicono poco o nulla, ma grazie a questa foto capirete subito cosa avevano di speciale:
Ebbene sì: a Milano c’erano i tram a due piani!
Furono protagonisti della Milano-Monza dal 1900 al 1919 ed in tutto erano dieci elettromotrici, create dalla collaborazione tra la General Electric (parte elettrica) ed Edison (parte meccanica). I pendolari entravano nella vettura non alle estremità, ma al centro, e salendo al secondo piano avevano la possibilità di godersi un viaggetto “panoramico” da casa fino a destinazione: un po’ come i bus rossi a due piani londinesi! E questo era ancora più evidente in estate, quando il piano superiore (chiamato “imperiale“) era aperto come quello dei City Sightseeing: uno spettacolo!
Inizialmente questo tipo di tram era rivestito in legno teak non verniciato, per poi diventare bianco quando, tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, la gestione di quasi tutte le linee tranviarie milanesi passò alla STEL (Società Trazione Elettrica Lombarda). La STEL però non si limitò a cambiare il colore: infatti privò questi tram del loro caratteristico secondo piano, tanto che le nuove vetture acquistarono il poco elegante soprannome di “decapitate“.
Resistevano ancora pochi esemplari di “tram doppi”, ma diventarono sempre meno diffusi e giravano su linee minori. Nel 1957 ne rimanevano solo quattro, che transitavano lungo la Milano-Cinisello e la Milano-Corsico: quando quest’ultima linea venne soppressa, nel 1966, fu anche la fine per i tram a due piani, che vennero demoliti.
Ora i tram a due piani sono il simbolo di un’epoca che si fa sempre più lontana, qualcosa da etichettare come “vintage”, e che possiamo solo osservare da molto lontano attraverso poche fotografie in bianco e nero.
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