Vi vogliamo suggerire una passeggiata fuori dal comune.
Dalla meravigliosa Biblioteca di Villa Litta ad Affori (quartiere che potrete facilmente raggiungere con la MM3 gialla) vi vogliamo far attraversare il quartiere di Dèrgano fino a raggiungere il quartiere Isola per concludere la passeggiata nella nuovissima Piazza Gae Aulenti!
Nei nostri itinerari linkati troverete tutto ciò che manoxmano ha trovato interessante raccontarvi, mentre il quartiere di Dergano ve lo raccontiamo qui. Ricordatevi che, con l’aiuto della nostra mappa interattiva, potrete vedere esattamente il tragitto che abbiamo scelto.
Se siete dei buoni camminatori (e siete senza bambini) il percorso è fattibile, ma, se volete, potrete approfittare della linea metropolitana 3 (gialla) per risolvervi qualche lungo tratto!
Dergano
Dopo essere stata per anni considerata periferia della città e anche un po’ malfrequentata, oggi, grazie alla fervente attività dei suoi abitanti, si presenta come uno dei quartieri più prolifici in materia di iniziative rivolte soprattutto alla condivisione e al benessere sociale.
Certamente, anche qui come in altre aree metropolitane, i grandi cambiamenti sociali e urbanistici hanno spazzato via le antiche peculiarità della zona come, ad esempio, la moltitudine di taverne e osterie che la caratterizzavano, ma, a differenza che altrove, qui qualcosa è rimasto: l’identità forte di un quartiere dove i residenti si prendono davvero cura del territorio che abitano. Tanto che, in quest’area, si registra uno dei record per numero di Comitati di Zona e Associazioni attive per il recupero delle aree lasciate all’abbandono e al degrado.
“A citarli tutti non basterebbero 300 righe: di iniziative interessanti la Bovisa e Dèrgano sono pieni e sono tutte all’insegna di una comune filosofia di vita orientata al risparmio, alla cura per l’ambiente e al calore del buon vicinato” in considerazione soprattutto, aggiungiamo noi, del fenomeno dell’immigrazione che, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, non ha dato tregua portando certamente forza lavoro alle vecchie industrie presenti sia qui che alla Bovisa per quanto riguarda gli anni 50/60, ma degenerando poi con la presenza, non sempre ben accetta dagli abitanti, del forte fenomeno di questo ultimo ventennio.
Oggi esiste, tra le molte altre, un’Associazione dagli intenti più che nobili, che ha deciso di portare una svolta in questa “fetta” della città spronando i cittadini a fare qualcosa tutti insieme, siano essi nuovi o vecchi residenti, siano essi nuovi o vecchi negozianti.
Via dolce Via, così si chiama l’Associazione, in collaborazione con il consiglio di Zona 9, sta operando attivamente su questa porzione di territorio e in special modo su 3 strade: Via Davanzati, Via Guerzoni e Via Ciaia.
Tra i claim progettuali spiccano:
Via dolce Via è 1000 modi per far vivere la strada alle persone che ci abitano e ci lavorano tutti i giorni.
Via Dolce Via è un sentimento di appartenenza.
Via dolce Via è un sogno da realizzare, un piacere da godere.
Via Dolce Via è una serie di eventi ed iniziative organizzate da tutti quelli che hanno come obiettivo quello di rendere la nostra strada più bella, vivibile e passeggiabile.
Via dolce Via rende l’abitare in un luogo anche una possibilità per aprirsi all’esterno.
Il comunicato stampa dell’associazione, in merito al suo progetto, parla chiaro:
Immaginate che i grigi pali della luce si trasformino in tanti coloratissimi piccoli obelischi ricoperti da fili di lana, che sulla strada al posto delle auto parcheggiate appaiano dei comodi divani, delle sedie con delle persone che chiacchierano. Immaginate per un giorno di poter correre, giocare, passeggiare in tutta tranquillità su quella strada che fino ad oggi ha avuto una sola utilità: essere la strada delle automobili, un luogo di passaggio. Immaginate musicisti sotto casa, danze improvvisate, gruppi di cantori, persone che leggono ad alta voce per i passanti, bambini. Immaginate di poter utilizzare la vostra via come il salone buono di casa.
Via Davanzati e Via Guerzoni sono due piccole stradine nel cuore del quartiere Dergano su cui sono presenti molte storiche attività artigiane che hanno resistito alla crisi e che, oggi, insieme ai commercianti, agli abitanti, alle scuole ed alle associazioni di zona, hanno deciso di sperimentare un diverso modo di far fruire la propria strada alle persone, festeggiando insieme ed unendo il divertimento e la convivialità alla condivisione di una realtà difficile vissuta da tutti.
Ma facciamo due passi indietro…
Questa zona a nord della città veniva attraversata, proseguendo per Via Borsieri all’Isola, dal tracciato che collegava Milano a Como, transitando proprio nella Piazza Dergano, favorendo la nascita spontanea di molte taverne e osterie frequentate dai viandanti. Era una zona di ricchi possidenti che governarono qui facendo da padroni con molto poco riguardo per i contadini che, nel 1797, insorsero sulla scia degli ideali rivoluzionari francesi al grido di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.
Successivamente, in età Napoleonica, per rendere Milano degna di una capitale, furono estesi i confini della città e Dergano ne fu inclusa all’interno.
La zona si è caratterizzata nel tempo anche per la presenza di un ospedale molto importante che, a fine dell’800 inaugurava con il nome di “Ospedale di malattie infettive Agostino Bassi”, a seguito di una grande epidemia di vaiolo che aveva colpito la città nel 1833.
Rimase luogo di cura fino alla fine degli ’70 (fu chiuso nel 1979) ed era circondato da un grande giardino. Ora, attraversando il Parco Nicolò Savarino (ex Agostino Bassi), dalla parte di Via Guerzoni (a nord), si incontra Villa Hanau, ex sede degli uffici dell’Ospedale (ora sede del Consiglio di Zona 9) e poi, dall’esterno, sia su questa via che su Via Livigno, è ancora visibile il vecchio muro di mattoni che cingeva il complesso ospedaliero.
Dalla data della chiusura, fino agli anni ’90, la zona del vecchio ospedale e del suo giardino, rimasero abbandonati e in stato di completo degrado tant’’è che esistono storie di quartiere che raccontano come, da ragazzini , gli abitanti si divertissero ad andare ad esplorare, come una sorta di sfida contro la paura, il vecchio stabile ancora pieno di materiali, prodotti, archivi. Tra le tante ce n’è una che ci ha colpito molto che racconta proprio questa consuetudine dei bambini del quartiere di dar prova del loro coraggio, addentrandosi all’interno delle vecchie sale, stanze e laboratori della struttura fatiscente.
Vi rimandiamo ad un link dove potrete leggerla, si intitola “4° piano” ed è scritta da Lele Lutteri.
Tornando al parco, oggi, esso rappresenta una meravigliosa area verde per gli abitanti e possiede due aree giochi con nuove attrezzature, percorsi ciclabili, percorsi per correre, un campo da calcio e un’area dedicata ai nostri amici a quattro zampe!
A sud del Parco, poi, attraversato Viale Jenner, esiste un Museo molto famoso tra i milanesi DOC, è il Museo della Collezione Branca, lo storico amaro/digestivo famoso in tutto il mondo. Il museo nasce per iniziativa della famiglia Branca che ha voluto raccogliere e conservare oggetti, documentazione da collezione, oltre che dotare l’azienda di un luogo per attività culturali. È una collezione immensa di ricordi ben conservati, di arnesi, di foto, di storie, di oggetti.
Potrete vedere dal ciclo produttivo, alla zona erboristeria, ai calendari realizzati dal brand, alle bottiglie più preziose ed esclusive. Tra bozzetti, campagne pubblicitarie degli anni ’60/’70 e Caroselli della TV. Chi è degli anni ’70 si sentirà davvero trasportato in un’altra epoca! E poi, fateci caso, da qualche tempo la Branca ospita sul suo tetto il murale più alto d’Italia e tra i più alti d’Europa, essendo stato realizzato intorno alla ciminiera dello stabilimento, alta ben 55 metri! L’idea del collettivo artistico milanese Orticanoodles richiama le 27 erbe e l’aquila del Fernet Branca e, a completarlo, hanno collaborato anche i dipendenti dell’azienda!
Esiste poi, a beneficio di tutta la comunità, una moderna e frizzante biblioteca in Via Filippo Baldinucci 76, la Biblioteca Dergano-Bovisa. In un edificio a pianta circolare di circa 1000 mq, circondato da un giardino, la biblioteca viene inaugurata nel 1993, vicino agli studi di design e al nuovo polo universitario del Politecnico di Milano.
Fiori all’occhiello della biblioteca sono due speciali raccolte che confluiscono nello “scaffale mondo”: il fondo di libri in lingua cinese e la sezione “Letteratura nascente”, narrativa in lingua italiana di autori migranti. Tra mostre, concerti, incontri e proiezioni, la biblioteca si identifica come il vero motore dell’integrazione. Oggi poi, questo magnifico luogo di incontro possiede una sorta di dispensa dove custodire e cercare ricette e ricordi. È un mobiletto all’entrata della biblioteca di Dergano-Bovisa. Funziona come il book-crossing: si sceglie una ricetta tra quelle custodite nei cassetti della dispensa e si porta via. In cambio si lascia un’altra ricetta, accompagnata da un ricordo legato a quel piatto. I fogli lasciati nei cassetti vengono poi fotografati e sono custoditi nel blog “La dispensa della memoria“, che ha il ruolo di archivio digitale. Questa iniziativa fa parte di un progetto di cinque ragazzi del Politecnico, che hanno voluto invitare i cittadini a creare non solo un ricettario di quartiere, ma anche una memoria condivisa.
Se avete voglia di passeggiare per queste vie, vi consigliamo di fare un salto da Mamusca, un piccolo luogo di ristoro con una grande accoglienza. Da Mamusca si può fare colazione, merenda e un “pranzetto” con cibi di ottima qualità, molti dei quali artigianali. Inoltre da Mamusca si possono leggere e acquistare libri e scambiare oggetti, fare conversazione in inglese sorseggiando un aperitivo e tante altre belle attività all’insegna della condivisione.
Mamme e bambini sono particolarmente benvenuti!
Per un buon gelato, invece, la Gelateria Dergano: un rapporto qualità/prezzo ottimo per questa piccola gelateria di quartiere che, oltre ad offrire un gelato artigianale di ottima qualità (gusto al mascarpone incomparabile e da provare assolutamente), è gestita da un attento e gentile proprietario sempre pronto a farti assaggiare al cucchiaio i gusti che con grande bravura prepara!
E poi, ecco un’attività che a noi è piaciuta tantissimo: il 3Nino! È un negozio dell’usato (e non solo) che funziona con la formula del conto vendita, dedicato al mondo dei bambini/ragazzi da 0 a 14 anni.
Si possono portare e trovare libri, vestiti (tanto abbigliamento e oggetti hand-made di mamme e nonne di zona), accessori, giochi, culle, biciclette, sdraio, arredamento per camerette… Insomma, tutto ciò che è utile, in ottimo stato e pronto per entrare in una nuova famiglia! Con angolo giochi interno e free wi-fi.
Un’attività davvero al passo con i tempi!
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