Dalla tradizione campana (per lo più napoletana) del “caffè sospeso” (‘o ccafè suspes), nascono, in questi ultimi anni, altre iniziative legate al concetto di solidarietà. L’antica usanza napoletana, infatti, prevede che, al bar, si possa ordinare un caffè da gustare e un altro caffè da lasciare “pagato” per chi dovesse entrare successivamente, desiderare un caffè, ma non possedere alcuno spicciolo per pagarlo! In questo modo gli verrà omaggiata una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta direttamente dal cliente precedente!
Secondo lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione avrebbe origine dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi, amici, o conoscenti, incontrati al bar: poteva succedere, allora, che nell’incertezza tra chi aveva consumato e chi riteneva di dover pagare per gli altri, si finisse per pagare un caffè che non era stato consumato. In tal caso, non si chiedeva indietro il credito che ne scaturiva, ma si lasciava valida l’offerta a beneficio di uno sconosciuto. Questa usanza faceva parte di un repertorio di gesti coesivi e solidali che erano in uso nella società napoletana (tra cui il cosiddetto “acino di fuoco”, un tizzone portato sulla paletta che, nei cortili napoletani, veniva offerto da chi aveva già acceso il focolare in ore più mattiniere, a beneficio degli altri coinquilini che potevano risparmiare il consumo dei fiammiferi. (da Wikipedia)
Qui a Milano, da qualche anno, imitando un’iniziativa campana e successivamente emiliana, in alcune stimabili panetterie, si può trovare un cartello sul banco che invita a pagare il pane per chi è più bisognoso. Il pane acquistato, ma non ritirato, viene messo in un sacchetto e reso disponibile per avventori meno fortunati che potranno ritirarlo, consumarlo e godersi quel pane senza spesa!
Il Pane in attesa arriva anche a Milano: il Consiglio di Zona 2 del Comune, nell’area a nord della città, ha infatti approvato in maniera bipartisan la proposta che chiede al sindaco Giuliano Pisapia di dare vita anche nel capoluogo lombardo all’iniziativa nata a Treviso, coinvolgendo associazioni e onlus. Il progetto ricalca l’antica tradizione del caffè sospeso: nei panifici aderenti sarà possibile acquistare del pane che verrà inserito in un sacchetto e depositato in una cesta ad hoc in attesa di essere ritirato gratuitamente da chiunque ne avesse bisogno. (da Leggo)
La gratitudine è la piccola ricompensa di chi non possiede niente e si vergogna a chiedere. Il pane sospeso può essere l’inizio di una nuova attenzione verso gli altri: che non sono solo profughi o stranieri, c’è anche il vicino di casa.
Ma oggi, ecco Milano proporre qualcosa di ancora più onorevole: partendo dal concetto del “Diritto al compleanno” che spegne quest’anno la sua prima candelina, vediamo l’assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute, in collaborazione con Energie sociali Jesurum Lab, offrire a tutte le bambine e tutti i bambini, la possibilità di festeggiare il proprio compleanno superando le difficoltà economiche che le famiglie si trovano ad affrontare.
Per tutto il 2016, infatti, saranno 100 i compleanni a disposizione! 100 feste da regalare a chi non è in grado di poter affrontare una tale spesa.
Come funziona? Saranno gli organizzatori a mettere a disposizione gratuitamente luoghi, allestimenti, giochi, torta e dolcetti e intrattenimento affinché la festa di ogni bambino sia indimenticabile.
Ma non è finita qui: l’iniziativa “Diritto al compleanno” prevede che si possa donare al fine di poter lasciare un “compleanno in sospeso”. Quindi, come per il caffè e per il pane, anche un compleanno potrà essere offerto ai bambini meno fortunati per regalar loro un giorno di felicità e spensieratezza che in altro modo non potrebbero avere!
L’iniziativa è resa possibile grazie a numerosi sponsor: quello principale è Frùttolo, ma ci sono anche Hasbro, che ha donato i propri giocattoli; a Mastro Geppetto dei Fratelli Piana e C. e La Bottega del Palloncino, rendono vivaci le location con pinocchi e palloncini; Boing Tv.
Per organizzare una festa e chiedere tutte le informazioni del caso, è possibile mandare una mail a Milano, 18 novembre 2015