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Com’è che si dice, in questi giorni? #milanononsiferma!
E non si è mai fermata, come ci ricordano le famose Cinque Giornate di Milano, che cominciarono proprio oggi (il 18 marzo) ben 172 anni fa…

Ogni anno, in occasione della ricorrenza delle Cinque Giornate di Milano, sotto l’iconico monumento di Giuseppe Grandi viene aperta al pubblico la cripta che custodisce le spoglie dei caduti tra il 18 e il 22 marzo 1848. Quest’anno mi sarebbe piaciuto andarci, non solo per scrivere un blog per manoxmano ma anche perché sono un po’ “fissata” con il 1848 e con i moti rivoluzionari di quell’anno, specialmente con quelli italiani. Purtroppo dovrò rimandare all’anno prossimo la mia visita, ma l'”isolamento forzato” mi ha portato a chiedermi perché ho questa fissa per il 1848 e le Cinque Giornate di Milano.

Probabilmente ad affascinarmi, oltre ad alcuni dei personaggi coinvolti (come Carlo Cattaneo e Cristina Trivulzio di Belgiojoso, che hanno entrambi una biografia notevole e appassionante, degna di un romanzo), è l’idea di una città totalmente coinvolta per raggiungere uno scopo comune. Per cinque giorni, uomini, donne e bambini si organizzarono insieme in nome di ideali più grandi di loro, riuscendo nell’intento, nonostante il loro nemico fosse un esercito organizzato e ben addestrato. Le barricate venivano improvvisate utilizzando ogni tipo di materiale utile (vennero addirittura usate le attrezzature di scena del Teatro alla Scala e… anche un pianoforte!), gli orfani del Martinitt gironzolavano per la città come messaggeri e le donne realizzavano bandiere e coccarde tricolori, unendosi spesso anche negli scontri con i soldati autriaci (è il caso di Luisa Battistotti Sassi, di cui abbiamo parlato in questo blog).

Sono passati più di 170 anni da allora e, anche se per fortuna oggi il nostro nemico non è una potenza straniera, nel leggere le notizie di questi giorni avverto non solo lo stesso senso di comunità, ma anche di solidarietà, che interessa Milano e tutta l’Italia. Ogni giorno leggo di iniziative per sostenere gli anziani (in città si è attivato il servizio Milano Aiuta, ma non mancano le azioni di singoli individui che si propongono di fare la spesa e di aiutare gli anziani in questi giorni difficili), trovo sempre più realtà che decidono di regalare i loro contenuti per aiutarci a scacciare la noia (fumetti, libri, lezioni, webinar, film, ecc… Sembra quasi Natale!) e non mancano i messaggi di speranza, come la notizia del neonato con il pannolino arcobaleno.

Certo, il 2020 è molto diverso dal 1848: più che combattere, siamo chiamati a resistere tutti insieme. E non è forse quello che Milano fa da sempre? Resistere ad assedi, guerre, carestie e, ebbene sì, anche a pandemie: resisteremo anche noi, insieme alla città, perché è questo che facciamo da sempre.

Milano non si è mai fermata, #milanononsiferma nemmeno ora!

Vanessa Maran

Web Content Editor – Graphic DesignerVedi profilo >

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