Cari ragazzi, ora vi vogliamo parlare di uno sport che non rappresenta certamente la storia di Milano, ma essendoci all’interno dell’Ippodromo uno splendido campo pratica, abbiamo pensato di raccontarvi anche di questo sport: il Golf.

Un certo George Bernard Shaw (premio Nobel della letteratura) non considerava molto autorevole questa disciplina sportiva dicendo che per giocare a Golf non è necessario essere stupidi, però aiuta molto.

Ma in verità il golf è uno sport molto difficile da praticare nonostante la ripetitività del gesto…tiro e cammino, tiro e cammino, tiro e cammino… Ma voi, avete mai provato a tirare una pallina da golf colpendola con una mazza di ferro facendo quella torsione del busto e del bacino con la speranza che la pallina vada nel punto dove voi la volete mandare?

Beh, provateci e vedrete che giocare a golf non è cosi semplice… Se il movimento non è perfetto, non prenderete nemmeno la pallina oppure rischierete di “zappare” ovvero sollevare un’intera zolla d’erba, oppure la pallina anziché sollevarsi e volare, correrà sul prato un po’ dove vuole come un topolino impazzito!

Insomma, non partite prevenuti e iniziate a sentire un po’ la storia di questo antichissimo sport!
Pensate che già 800 anni or sono si giocava a golf sia in Scozia sia in Olanda tant’è che non si sa bene chi l’abbia inventato prima. Crediamo stiano litigando ancora oggi su questo argomento!

Qualunque sia la provenienza di questo gioco sappiate che le sue origini sono da ricercarsi tra i pastori di pecore… sì, si, avete sentito bene! Pare che fosse il passatempo praticato dai pastori mentre le loro pecore erano al pascolo… Immaginatevi quindi delle meravigliose distese di prato magari in riva al mare…immaginatevi dei panorami tipici dei paesi del nord…

Ecco, ora pensate a come il vento soffia insistente su queste coste. Si dice che, gli avvallamenti di sabbia presenti nei campi da golf, non siano altro che un ricordo delle grandi buche di sabbia che scavavano le pecore per ripararsi dal vento.

Ma come è fatto oggi un campo da golf? Il golf è uno dei pochi sport a non avere un campo di gioco sempre della stessa forma!: ogni campo nel mondo è diverso e conserva sempre le caratteristiche del luogo dove è stato creato e quindi può essere realizzato in pianura, in collina e perché no, anche in montagna!

Una cosa è certa: si gioca a golf sempre all’aperto e questa è una caratteristica importante che rende questa disciplina un passatempo molto piacevole oltre che molto appassionante. L’obiettivo è fare il percorso seguendo i propri tiri per arrivare a mettere la pallina in buca… il problema è che i colpi devono essere il minor numero possibile!

La cosa più bella di questo sport è che permette a giocatori più o meno bravi di poter gareggiare insieme perché ognuno, a seconda del proprio livello di bravura, possiede dei tiri di vantaggio….insomma un po’ come quando eravate piccoli che, facendo una gara di corsa, il papà vi faceva partire prima lasciandovi, appunto, un po’ di vantaggio! Si gioca sempre contro se stessi: all’inizio puoi sbagliare tanti colpi. Man mano che diventi più bravo ne puoi sbagliare sempre di meno…come nei vostri giochi elettronici no? Quando cambi di livello il gioco diventa più difficile!

Il brutto del golf invece è che nessuno può frequentare e girare su un campo da golf (a meno che non sia sorvegliato da un maestro!) fino a che non supera un esame che dimostri di sapersi comportare, senza tirare a caso, senza zappare, senza urlare, senza barare, senza superare chi fa il percorso davanti a voi e rispettando tutte le regole che pian piano sono state inserite in questi 800 anni!

Nonostante ciò vi vogliamo ugualmente portare a vedere un campo da golf pubblico dove potrete comunque entrare nella clubhouse magari facendo una bella merenda, e sbirciare il panorama del campo! Mi raccomando però, non andateci in auto, sarebbe contro lo spirito golfistico, andateci in bicicletta! Prendetevi una mezza giornata e raggiungete il Golf Le Rovedine. Sarà piacevole arrivarci pedalando e la passeggiata merita davvero.

Non fate tutta Via Ripamonti per arrivarci, è pericolosa con la bici, piuttosto seguite il percorso di manoxmano pedalando all’Abbazia di Chiaravalle. Passate davanti all’Abbazia di Chiaravalle fino all’incrocio con Via Ripamonti, girate a sinistra e dopo poco, ancora a sinistra. Siete arrivati. (dall’Abbazia di Chiaravalle sono circa 4 km).

“Ma” direte voi “se non mi fanno entrare in campo, com’è che imparo a giocare?”…Per imparare esistono
i campi pratica dove si impara a tirare, a perfezionare il movimento, colpendo centinaia e centinaia di palline! A questo proposito, adesso che siete un po’ informati, perché non provate a visitare un campo pratica? Senza andare fino alle Rovedine, ne esiste uno vicino allo stadio di san Siro, proprio di fianco all’ingresso dell’Ippodromo. Perché ricordatevi: un campo da golf ha sempre il suo campo pratica, ma esistono tantissimi campi pratica senza il campo da golf!

Ma come mai vi facciamo entrare dove si corre a cavallo? Perché il campo pratica si sviluppa proprio all’interno dell’anello dove corrono i cavalli! Domenica infatti è chiuso… e sapete perché? Perchè ci sono le corse dei cavalli e rischiereste di colpire un fantino sulla testa! Ad ogni modo, questo gradevolissimo campo pratica si chiama San Siro Golf Accademy e qui, Fabian Barrio, un ragazzo argentino veramente bravo, si occuperà di voi! (magari chiamatelo prima!). Sappiate comunque che esistono due appuntamenti settimanali gratuiti per poter provare, almeno una volta, cosa voglia dire, giocare a golf!

Consulta il percorso “Disport in Sport” o scegli ora il tuo sport preferito e scopri dove ti porta manoxmano!!!

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LETTURE SUGGERITE
Lo divino golf . L’Inferno – Lella Ciaccia (per ragazzi)
Che cosa sarebbe successo se Dante, anziché in una selva oscura alle prese con dannati e penitenti, si fosse trovato su un campo di golf? Per fortuna, ad aiutare Dante a cavarsela nel “Malabolgia Golf Club” c’è il fido Virgil, un caddie strampalato quanto improbabile. E tra squali, coccodrilli e varie avversità, i due simpatici personaggi accompagnano il lettore in un insolito percorso, dove le buche sono raccontate attraverso le terzine dell’Inferno scelte ad hoc.

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