Questi due edifici quadrati, circondati su tre lati da porticati, sono gli antichi caselli daziari, ovvero il luogo dove avveniva la riscossione dei dazi nei confronti di chi, con merci o senza merci, voleva entrare in città. Essi infatti erano collegati anticamente da un cancello che delimitava il territorio urbano rispetto alla campagna. Era questa la Porta Orientale della città, oggi Porta Venezia, concepita dal Piermarini senza l’architettura della vera e propria porta, ma solo con queste due monumentali architetture.
Fu da quest’ingresso, proprio da Porta Venezia, che entrò Lorenzo, “o come dicevan tutti Renzo”, dei Promessi Sposi, quando si precipitò a Milano alla ricerca della sua Lucia, quando, davanti ai suoi occhi, gli si presentò l’orribile spettacolo della peste a Milano! Ma torniamo ai nostri caselli: dopo molti anni di abbandono, nei primi anni del XXI secolo sono stati finalmente restaurati dall’Associazione Panificatori Pasticceri ed Affini di Milano Monza Brianza e Province e pensati come luogo di promozione della “cultura del pane”.
Il casello ovest, conosciuto anche come “casa del pane”, ospita una sezione della Biblioteca Sormani dedicata alle tematiche agroalimentari, con una particolare attenzione al pane. Si tratta della più importante collezione di settore in Italia e riunendo i Fondi Luraschi, Marinoni e la Raccolta Buonassisi, contiene circa 6000 titoli di cui 3100 monografie.
Sempre nel casello ovest, il Piccolo Museo del Pane espone attualmente 5 antichi macchinari per fare il pane e un percorso dell’Accademia della Crusca, con schede che raccontano la storia del pane. Quel lungo tratto alberato un po’ in salita che costeggia i Giardini Pubblici fa parte della storia della città… Sono gli antichi Bastioni di Porta Venezia.
Prima di tutto spieghiamo subito cosa si intende con il termine “bastioni”: va detto subito infatti che è un accrescitivo del termine bastìa che corrisponde ad un “opera fortificata costituita da un terrapieno contenuto entro un perimetro poligonale di grosse muraglie di sostegno”…quindi, in sostanza, stiamo parlando delle mura della città, ovvero delle mura di Milano, o meglio, di una parte di esse.
Tralasciamo di descrivere tutti gli ampliamenti che le mura difensive della città di Milano ebbero nel corso della storia, dalle mura dell’epoca Romana, a quelle Medioevali, a quelle della dominazione Spagnola…vi basti sapere che la città cambiò insieme alle sue mura e che ancora oggi, se ne trovano tracce, il più delle volte anche poco valorizzate! Di questo tratto che ci troviamo davanti, nel tempo, è cambiato molto, innanzi tutto il nome!
Originariamente chiamati Bastioni di San Dionigi per la presenza di una ormai scomparsa basilica, presero poi il nome di Bastioni di Porta Orientale per poi ancora cambiarlo in Bastioni di Porta Venezia all’epoca dell’Unità d’Italia.
Ma già sotto la dominazione Austriaca, più di 300 anni or sono, questo lungo tratto di strada , tangente ai giardini, perse la sua connotazione puramente difensiva ed si trasformò in una meravigliosa passeggiata molto cara ai milanesi..e così rimase per parecchio tempo fino a diventare, oggi, un tratto di strada “infernale” per le auto che spesso si ritrovano a percorrerlo a passo d’uomo!
Per saperne di più: Un viaggio a Porta Venezia alla scoperta dei suoi segreti
Antichi Caselli Daziari
Porta Venezia, Milano
come arrivare:
metro linea M1 Porta Venezia
tram linea 9