Ecco i Navigli, una zona molto bella della vostra Milano… Se fosse ancora possibile, potreste fare questo giretto in barca ma, ahimè, dovrete accontentarvi di una piacevole passeggiata assaporando questo quartiere passo dopo passo!

Vi consigliamo di iniziare dalla darsena… anzi dalla Nuova Darsena!

Ma voi sapete cosa è una darsena?
In realtà non è altro che un’ansa, generalmente creata dall’uomo, al fine di poter ormeggiare e far sostare grandi imbarcazioni per caricare e scaricare merci di ogni tipo!
Questa specie di “porto” è qui da tantissimi anni e ha sempre fatto da stazione d’arrivo (e partenza) per i canali navigabili della città: i Navigli. Fu realizzato più di 400 anni fa per volere di un governatore spagnolo (studierete infatti che a Milano ci furono tante dominazioni straniere tra cui anche gli spagnoli) al fine di poter favorire il commercio cittadino e far diventare Milano una città ricca e florida! Dopo essere stata a lungo una zona un po’ disordinata, oggi, la Darsena è stata sistemata a puntino ed è a vostra disposizione per essere goduta d’estate, d’inverno, in primavera e in autunno… insomma, sempre… perché, diciamocelo, passeggiare su queste sponde è davvero un piacere per tutti, a qualsiasi età: bambini, giovani, adulti e vecchini!
La “nuova” darsena, quindi, così come la chiamano oggi, è stata inaugurata nella primavera del 2015 affinché fosse bella e pronta per la grande manifestazione di Expo!

Oggi infatti questo luogo si presenta con nuovi argini, più solidi e sicuri; sono state create comode e ampie banchine per passeggiare e per favorire l’attracco delle imbarcazioni; pian piano lungo le passeggiate cresceranno gli alberi e, verso quel ponte là in fondo, un giardino scoscende fino a livello dell’acqua lasciando visibili le vecchie testimonianze di questo antico luogo.
Quella grande costruzione verde che vedete sull’altra sponda è il nuovo mercato rionale che, insieme alle passerelle ciclopedonali, rende quest’area davvero ricca di stimoli e sempre in movimento! All’interno, potrete trovare di tutto… attenzione, non è un supermercato, ma un vero e proprio mercato dove ogni commerciante ha il suo spazio di vendita! Potrete vedere il fioraio, il pescivendolo, il fruttivendolo, il panettiere, il macellaio… insomma, un’ottima occasione per accompagnare la vostra mamma se deve fare un po’ di spesa!

Ora, se salite quelle ripide scalette, potrete scoprire a cosa si collega questo specchio d’acqua che forse vi appare come un banale “laghetto”. In realtà, invece, arrivati in cima su Viale Gorizia, vedrete che si diramano “a forbice” i due principali corsi d’acqua della città: il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese.
Ma chi navigava fin qui? Chi partiva da qui? Cosa portavano?
Innanzitutto dovete sapere che la Darsena con suoi canali, utilizzati in passato per favorire il commercio con tante altre città, ha visto passare grandissimi barconi carichi di blocchi di marmo rosa di Candoglia (Lago Maggiore) che sono stati utilizzati per costruire la più grande chiesa di Milano: il Duomo! “Mah”, chiederete voi, “da qui al Duomo, come li portavano?”… Ma sempre navigando cari miei!
I Navigli, infatti, prima di essere in parte sotterrati e coperti dall’asfalto, al tempo dei vostri bisnonni, da qui, proseguivano attraverso altri canali, fino a ricongiungersi all’anello più interno della città, sempre navigabile, la Cerchia dei Navigli, raggiungendo una zona vicinissima al cantiere del Duomo!

Scoprite di più: Navigli scomparsi e “ritrovati”

È proprio dell’anello della Cerchia che ci parla un certo Bovesin della Riva più di 700 anni or sono: “Questa stessa città ha forma circolare, a modo di un cerchio: tale mirabile rotondità è il segno della sua perfezione”. Ovviamente, ai tempi del Bovesin, quella era la cinta della città, il fossato difensivo contornato dalle antiche mura che vennero poi nel tempo allargate ed allargate ancora e ancora, ma sempre rispettando un andamento concentrico!
È certamente passato tanto tempo e, oggi, non possiamo certo definire Milano una città sull’acqua come Venezia o Amsterdam, ma un tempo, vi assicuriamo, lo era e adesso, con un piccolo sforzo, cerchiamo di immaginarcela ancora! Pensate che, sempre il Bovesin della Riva scriveva: «Un fossato di sorprendente bellezza e larghezza circonda questa città da ogni parte e contiene non una palude o uno stagno putrido, ma l’acqua viva delle fonti, popolata di pesci e di gamberi. Esso corre tra un terrapieno all’interno e un mirabile muro all’esterno». Questo per dirvi che nella vostra città, lungo i Navigli, si poteva anche pescare!

Bene, ora che avete ben chiara la situazione, stando ben attenti al traffico, possiamo attraversare Viale Gorizia e trasferirci sulla sponda destra del Naviglio Grande.
Guardatevi intorno e osservate come gli edifici che affacciano sul naviglio hanno qualcosa di aggraziato, di particolare…
Queste case sono tipiche milanesi e vengono chiamate “case di ringhiera”… Pensate che una volta era un termine quasi dispregiativo per indicare quelle case dei vecchi quartieri che possedevano gli ingressi degli appartamenti tutti affacciati su lunghi ballatoi comuni (il ballatoio è una sorta di balcone stretto-stretto lungo-lungo) e che ancora, in tempi non tanto addietro, possedevano solo un sevizio igienico per piano, appunto, infondo al lungo ballatoio!
Oggi, le case di ringhiera sono un patrimonio storico della città e sono state, nel tempo, tutte (o quasi tutte) sistemate, riverniciate… e certamente ora il bagno sul ballatoio non esiste più, state tranquilli, ogni appartamento possiede il suo bagno!
Siete in una zona pedonale, per cui, potete lasciare la mano a chi è con voi e sbirciare qua e là… per esempio, dentro ai portoni… Fate caso ai cortili, cortiletti, terrazzini e portoni… qui tutto appare come in una fiaba… sembra di essere in un paesino più che in una metropoli, non trovate?

C’è una cosa molto carina che vogliamo farvi vedere, è qui a due passi… è il Vicolo dei Lavandai. Sì sì, avete sentito bene, LAVANDAI! Certo, perché pare che un tempo fossero proprio gli uomini ad occuparsi di lavare i panni lungo il canale… ma non lavavano i panni di “famiglia”, ma quelli delle famiglie ricche milanesi. Stavano qui, all’ombra di questo tettuccio, a sbattere i panni sui brellin (delle tavole di legno che venivano appoggiate sulle pietre inclinate). E sapete come facevano a farli diventare più bianchi possibile? Pensate, con la cenere… lo direste mai che per far diventare dei panni bianchissimi, c’è bisogno della cenere?
Comunque ragazzi, voi siete giovani, e lo sono anche i vostri genitori per ricordarselo… e forse lo sono anche i vostri nonni… Certamente, se qualcuno di voi ha ancora un bisnonno, provi ad interrogarlo su questa pratica del lavare i panni al fiume!

Qui, sia sulla sponda destra che su quella sinistra, è pieno di negozi carini e tantissimi bar, baretti e ristorantini che sembrano avere qualcosa di diverso, non trovate? Forse alcuni sono un po’ “da turisti”, ma, nel complesso, è tutto molto curato e piacevole!
All’angolo con Via Corsico, se amate i libri e la lettura e qualsiasi altro genere di libro, non perdetevi il mitico Libraccio che tra novità e libri usati, può considerarsi il meglio che c’è sulla piazza!
Prima di raggiungere, qui a due passi, la strana Chiesa che vi vogliamo far vedere (Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio), se avete voglia di mangiare qualcosa di veramente unico ed eccezionale, vi consigliamo di fare una piccola deviazione, girando sempre in Via Corsico.
Una vietta carina dove, tra le altre cose, potrete vedere il fianco della chiesa in mattoni da un antico cancello. Alla fine di questa strada sarete in Via Vigevano, dove, al numero 20, vi aspetta un ristorantino davvero speciale: The Meatball Family. Pensate, fanno solo polpette, in tutti i modi e di tutti i tipi!
Se invece preferite proseguire senza break, vi portiamo fino a quella chiesa di cui vi abbiamo parlato… Avete visto che strana facciata? È molto slanciata verso l’alto ma sembra non avere finestre o vetrate che la possano illuminare! Entrate e vedrete che, in realtà, essa è molto luminosa! Ma allora perché hanno fatto delle vetrate solo sui lati e non sul fronte verso il Naviglio? Beh, semplice, come tanti progetti, questo non era quello originale! La chiesa infatti, che speriamo un giorno possano decidere di aprirla un po’ di più verso l’Alzaia, doveva essere fatta tutta diversa, molto più leggiadra e decorata. Se fate una foto alla facciata e poi quando sarete a casa la stampate, provate un po’ voi a disegnarla come vi piacerebbe!

Ecco, ragazzi, ora potete decidere di prendere subito questo ponte alle vostre spalle e inoltrarvi in quella vietta storta che vedete sull’altra sponda, oppure, ve lo consigliamo, raggiungete l’altro ponte poco più avanti, lo vedete? Quello tutto di ferro…
Attenzione però, se state cercando un luogo per rifocillarvi all’ora di pranzo, fate ancora due passi superando il ponte di ferro e, sulla destra vi consigliamo un’ottima pizzeria napoletana che, ovviamente, non vi servirà solo una squisita pizza, ma tante altre delizie tipiche della cucina campana; si chiama I Capatosta. Evitate l’orario di punta, sono sempre pienissimi!
Mentre salite i gradini, se siete degli osservatori, noterete questa lamiera sul lato destro della scaletta… Sapete che cos’è? È un aiuto per chi, girando sempre con la sua bicicletta, deve oltrepassare i ponti sul Naviglio… Ci appoggiate le ruote e, invece che far fatica sollevando la bici, la potete condurre in cima facilmente…e anche in discesa, ovviamente!
Passato il ponte, prendete quella Via Pasquale Paoli. Arriverete ad uno slargo, Piazza Arcole, dove potete vedere quella costruzione tonda… è il Centro Balneare Argelati, un complesso di piscine meravigliose, aperte ovviamente solo d’estate, un luogo molto caro ai milanesi!
Ora fate quasi un’inversione a “U” e prendete Via Argelati. È una stradina molto piacevole da percorrere e queste case sul piccolo canale sono davvero deliziose… Spesso qui, nascoste nella vegetazione che cresce nella roggia, è possibile vedere non solo le anatre, ma anche i loro piccolini che nuotano indisturbati tra questi giganti ciuffi d’erba!

In fondo girate a destra, in Via Fusetti (andando dritto, infatti, tornereste sulle sponde del Naviglio Grande), per poi girare a sinistra in Via Magolfa, un’altra strada molto cara alla città…
Ovviamente non potete non aver notato, soprattutto se avete fame ed è ora di pranzo, quest’antica trattoria milanese: La Magolfa. Il locale è molto grande e, se è primavera, sappiate che c’è anche un grande cortile, quindi non fatevi scoraggiare se vedete tanta gente… è un posto gettonatissimo!

Arriverete dritti-dritti sulla sponda del Naviglio…ma attenzione, non è l’Alzaia dalla quale siete partiti! Siete arrivati sul Naviglio Pavese e, se vi girate a sinistra, vedrete infatti lo scorcio della Darsena, da dove siete partiti! Questo Naviglio è meno fiabesco dell’altro, ma, in un certo senso, più affascinante… Quei barconi galleggianti, le piccole barchette coperte… Diciamo che ha un’aria più abbandonata e meno vivace (di giorno), ma ugualmente emozionante!

Ora potete tornare alla base, non prima però di aver ammirato l’imponente porta che fa da padrona in Piazza XXIV maggio: è Porta Ticinese. È una delle porte più importanti di Milano. Pensate che da qui entrò in città l’Esercito Francese condotto da un Imperatore molto potente e anche un po’ vanitoso, Napoleone! Lo conoscete? Ma sì, dai, quello che ha sempre in testa quel cappello strano chiamato bicorno o feluca!
Mettetevi ora sotto la porta e date uno sguardo lontano a questa lunga strada che c’è davanti. Se ne va dritta come un fuso verso il centro della città…
Sappiate che in fondo in fondo ci sono ben 16 splendide altissime colonne, le Colonne di San Lorenzo… ma noi siamo sicuri che la vostra meta preferita sarà invece il Parco delle Basiliche, un meraviglioso giardino che troverete lungo il corso, sulla vostra destra… Non potrete non vederlo!
Se dopo questa passeggiata vi è venuta fame, certamente, la cosa migliore è fare ancora due passi in Corso di Porta Ticinese dove, subito sulla destra, troverete Piazza Sant’Eustorgio. Qui, se avete voglia di fare una sana e gustosa merenda, non possiamo non indicarvi California Bakery, l’ideale per una piccola pausa prima di correre felici nel parco!

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