Se un qualche motivo vi porta nei dintorni di Corso Magenta, fermatevi a scoprire un piccolo angolo incantato di Milano, tra romantiche rovine e un parchetto pittoresco: il Giardino Aristide Calderini, a due passi dal Museo Archeologico!
Siete in zona Museo Archeologico e per qualche motivo, invece di proseguire lungo Corso Magenta, decidete di girare in Via Nirone. Vi lasciate alle spalle il caos e il traffico della città, fino a quando all’incontro con Via Sant’Agnese non vi imbattete in un piccolo angolo verde, romantico in ogni stagione dell’anno. Si tratta del Giardino Aristide Calderini, intitolato ad uno storico della vicina Università Cattolica.
Prima ancora dei fiori, del verde e delle panchine, impossibile non notare le rovine di un colonnato che delimita il giardino e le statue che lo decorano. La prima volta che ci siamo fermati in questo parco pensavamo che fossero state pensate e costruite appositamente per il giardino, dato che è dedicato ad un archeologo milanese, ma poi abbiamo scoperto che la storia di questi resti è più antica di quanto si potrebbe pensare.
Un tempo in quest’area si ergeva un palazzo quattrocentesco, forse opera di Bramante, che apparteneva all’influente famiglia dei Corio. I Corio erano imparentati con i Visconti e diedero i natali ad un importante storico che visse a metà tra il XV e il XVI secolo, tale Bernardino, che scrisse degli ultimi anni di Ludovico il Moro e della fine dell’indipendenza milanese a causa dell’espansione francese.
Di questo palazzo purtroppo rimangono solo il portico d’ingresso, qualche colonna e alcune statue a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che privarono Milano di parte del suo patrimonio storico-culturale, anche con pesanti danni che comportarono un’impegnata ricostruzione (basti pensare a Santa Maria delle Grazie o alla Statale). Dopo aver ripulito la zona dalle macerie, sono rimaste queste rovine che, dal 1968, sono poi diventate l’odierno Giardino Aristide Calderini, capace di incantare tutti i passanti inconsapevoli della sua esistenza.
Oltre ai resti del palazzo, dal prato del parco svetta una scultura di Arnaldo Pomodoro, un monumento che dal 1996 ricorda un ragazzo vittima di un incidente stradale e che in questo giardino trascorse tanti momenti piacevoli.
Tutti questi elementi fanno dell’Aristide Calderini un giardino piccolo, sì, ma anche uno dei più affascinanti di Milano, dove nascondersi di tanto in tanto a leggere o a raccogliere i propri pensieri.